Storie di vita

La posizione del cuore

E’ da ieri che sto ripensando ad una semplicissima domanda che mi è stata fatta mentre ero in una scuola primaria da un bambino.
Mi si è avvicinato e tirando la mia maglietta mi ha chiesto:”Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure, ogni tanto, si sposta?”
“No piccolo, il cuore resta sempre nello stesso posto, a sinistra” risposi sorridendo.

 

Caro piccolo della 2A,
questa è una lettera che mai leggerai, ma poco importa da ieri non riesco a pensare ad altro che a quella tua domanda. Sono stata un po’ fredda e forse non del tutto sincera con te, infatti io mi sono limitata a dirti un evidenza scientifica sulla posizione del cuore ma come scoprirai crescendo, la scienza non è tutto.
Crescerai e allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi, senza abitare davvero nessun luogo. Può salirti in gola quando sei emozionato o precipitare nello stomaco quando hai paura e poi ci saranno delle volte in cui ti sembrerà di perderlo, che da un momento all’altro ti esca dal petto. Sono tutte cose che ho preferito non dirti, hai solo 7 anni e non hai nessun motivo per preoccuparti di queste cose, quando crescerai le scoprirai da solo. . . imparerai ad affidarlo nelle mani di altre persone e forse per le prime volte il tuo cuore ti ritornerà un po’ ammaccato ma tranquillo, dovrai solo prenderci la mano e capire di chi puoi davvero fidarti. E ricorda che tutti hanno un cuore, anche la persona più cattiva del mondo ha un cuore, magari difeso, ma da qualche parte ci sarà una chiave per abbattere queste barriere, in un ricordo condiviso, in un ascolto sincero o nelle tasche di una felpa.

Con affetto,

Nicole

 

Dedicata a quel bambino della 2A,
con il grembiulino sporco di
marmellata di fragole

Storie di vita

Federico

Oggi al parco mi si è avvicinato salterellando un bambino. Portava un paio d’occhiali viola con delle lenti davvero spesse che ingrandivano ancora di piú i suoi enormi occhi azzurri.
“Io ti conosco?”
“No non mi sembra”
“Io sono Federico tu?
“Allora ciao Federico. Posso sapere perchè vuoi sapere il mio nome?”
“Papà dice sempre che non devo parlare con gli estranei ma se so il tuo nome ti conosco. Poi ti vedo sempre ai giardini. Tu non giochi mai scrivi solo sul quaderno. Hai tanti compiti da fare?”
“Si ho tante cose da scrivere. Comunque non basta sapere il mio nome per conoscermi potrei essere cattiva”
“Ma quale criminale ha una felpa Casper?”
“Non lo so non sono una criminale”
“Lo so. Allora come ti chiami?”
“Nicole”
“Ti piace giocare?”
“Sono un po’ troppo cresciuta. Non mi ricordo bene le regole di quel gioco.”
“No non è vero”
“E perchè lo pensi?”
“Perchè il mio papà dice che se una bambina dice no o non si è confusa e voleva dire si.”
“Tra qualche anno Federico sarai un rubacuori. Mi raccomando peró non farle soffrire troppo le tue fidanzatine”
“No ma il mio papà mi ha gia detto che le bambine devono essere coccolate e niente insetti come regali. A te piacciono gli insetti?”
“Federico non crescere mai resta sempre così”
“Non posso io non sono Peter Pan anche se vorrei volare come lui”

Direi che oggi ho finalmente incontrato un futuro principe.😊

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L’immaginazione dei bambini 

Sei grande e grosso, maturo e pienamente consapevole della rotazione della Terra ma non basta. Non importa quanti anni hai, quanto guadagni, quanti titoli di studio hai preso o quanto successo hai. . . per questa semplice azione tutti siamo uguali, tutti ci comportiamo allo stesso modo. Impossibile penserete. Ebbene provate a pensare ad un bambino che sta giocando con una posata, la tiene vicino all’orecchio, la usa in modo inappropriato. Ti fissa dicendo: “si mamma è qui con me…eccolo.” E ti passa la posata. 

Uhh ecco il nostro nuovissimo cellulare! Tutti useremo quella posata come un cellulare e per una volta non ci sentiremo a disagio perché il nostro cellulare non è all’ultima moda.

Grazie Sara per avermi regalato un pomeriggio spensierato con tanto di thè delle cinque e di lezione personalizzata per insegnarmi come pettinare una bambola.