Penso d’aver appena vissuto una scena da film. Proprio mentre stavo guidando verso casa dopo una pesantissima ed interminabile giornata di lavoro. Pioveva tantissimo e cosi mi son fermata nel primo spiazzo disponibile e il caso ha voluto fosse il parcheggio di uno di quei bar/locande tipici dei piccoli paesi.
Ore 20:40 di un interminabile martedì ed sto sorseggiando il secondo bicchiere di whisky in compagnia di uno sconosciuto.
“Immagino abbia freddo bagnata com’è… Le posso dare la felpa di mia moglie da mettere sulle spalle” mi chiede fissandomi.
“No no grazie. Adesso con questo mi scalderò sicuramente” dico mostrando il bicchiere di whisky che mi ha appena versato.
“Posso bere con lei per ingannare il tempo finché non si calma la pioggia?”
“Si certo prego”
“Sa, oggi ho avuto i controlli dalla finanza. Più che un controllo mi è sembrato una perquisizione. Che giornataccia!”
“Sapessero quanta roba si porta dentro e si sarebbe tutti soggetti a perquisizione dei sentimenti continue”
“É una massima di qualcuno o un pensiero del momento?”
“Più una liberazione da un senso di colpa che si sta diluendo con il whisky mentre parlo con un perfetto estraneo che ha colto più di quello che da a vedere”
“Mi dispiace non ho potuto fare a meno di notarli”
“Normale… con tutta quel acqua il trucco è colato e si possono vedere abbastanza chiaramente. Forza mi chieda pure”
“Le fanno male?”
“Non provo nessun dolore fisico. Ho imparato a coprirli mentre sono fuori, a contatto con gli altri per non dover incrociare il riflesso dello sguardo che ora lei ha negli occhi: vittima o carnefice? Autoinflitti o traumi di altro tipo?” rispondo fissando il bicchiere “La risposta è entrambi”
Truccarsi le braccia per me è una semplice strategia per non fare i conti con il senso di colpa che provo verso me stessa e gli altri. È l’incapacità di spiegare cosa sia successo. L’attrito generato da quell’attenzione che prende le misure ai tuoi gesti, alle tue parole. Avete presente l’emozione che fa tremare le mani e la voce? Quella che non fa parlare, che fa prendere le distanze, che spesso è solo una irragionevole paura? Ecco, è questa dama grigia che, nella sua misura più modesta, mi accompagna giorno dopo giorno.
Sempre belle le tue riflessioni, nel bene e nel male, sono reali, tue. Sei tu che mostri la tua pelle, ti spogli dei tuoi tormenti. Abbraccio.
"Mi piace"Piace a 1 persona