Storie di vita

Le spine di una rosa

Ho trascorso ore a fissare quel riflesso sulla vostra lapide,
l’immagine di quella rosa che stringevo tra le dita
lasciando che quelle ragnatele rosse si diffondessero
vive sulla mia pelle.

Con quello squarcio sul cuore
rimasi ferma stretta a quelle spine
come carta stropicciata persa nei ricordi.

Riflessioni · Storie di vita

Ammissioni (stranamente) non di colpa

Non è stato facile, ammetterlo… Ammettere che è importante e che è diventato indispensabile.
Perché niente mi fa sentire a casa come le sue braccia, come giovedì quando mi ha tirata a se e stretta in mezzo a tutte quelle fredde pietre. Si è trasformato nella mia amata copertina che immancabilmente tutte le fredde sere mi avvolge e che in sé costudisce tutte le mie lacrime.
Perché quando mi stringe forte a sé, riesco a sentire il suo cuore, e come una dose massiccia di camomilla iniettata per endovena riesce a calmarmi.
E’ diventato la mia casa…

Eventi

News

Sono consapevole d’aver trascurato il mio piccolo mondo virtuale in questo ultimo periodo. Dopo quella tragedia ho sentito la necessità di trovare conforto con lui, per sostenerci a vicenda ma al tempo stesso avevo bisogno di un nuovo inizio, una nuova drastica avventura potrei definirla.

Credo d’avervi già manifestato il mio amore per i manga e anime senza però esplicitare i generi che prediligo:yaoi. Un genere disegnato da donne per donne con dei contenuti che spaziano tra storie romantiche a, in alcuni casi perfino racconti di abusi, dove i protagonisti sono boys. Ora tralasciando il perché io adori questo genere e tutte le implicazioni che può avere, ho recentemente iniziato a tradurre in italiano alcuni manga yaoi inediti in Italia e che sono fruibili solo online sui vari fansub e forum.

Cercherò il prima possibile di conciliare questi due progetti sperando di non avervi scioccato troppo con questa ‘rivelazione’ ( di sicuro peggio di come l’ha presa il mio ragazzo non potete 🙈😅)

Riflessioni

Ci si accorge di essere vivi solo quando si ha paura di perdere quella felicità

Ci si accorge di essere vivi solo quando si ha paura di perdere quella felicità.

Ho imparato ad apprezzare il profumo che accompagna la semplice quotidianità. Quella velata tranquillità interrotta da sprazzi di pura pazzia, tanto per non perdere l’abitudine, per non fermarsi ad annoiarsi chiusi tra quattro mura, incatenata dai morsi dei ricordi, a raccogliere la cenere del passato.
Non credevo che sarei mai riuscita ad essere quella che sono ora senza smettere d’essere me stessa. Non credevo che sarei riuscita ad andare avanti. E in tutta sincerità non credevo di riuscire ad avere ancora paura.
Ho il terrore di creare quel vuoto che alberga nella mia gabbia toracica, d’essere io stessa l’origine di una cicatrice sul corpo di un altro.

Non voglio essere la causa di quella sofferenza,
la stessa che tu hai lasciato quando sei partito.

Riflessioni

Ti ho cercato

Ti ho cercato. Ti continuo a cercare nei volti, nei gesti e nei sorrisi di sconosciuti incrociati fugacemente, nella smorfia di un bambino che con il suo labbro tutto arricchito sta per piangere. La verità è che non mi basta più cercarti nei ricordi, nei bigliettini conservati nell’astuccio, negli scontrini di una calda estate del 2003.
La verità . . . è che ti cerco ancora, pur sapendo che qui non ti troverò mai più. E’ irrazionale, lo so, ma m’illudo da sola, con le mie stesse mani e gesti perchè, infondo, una sofferenza sfiorata è meglio di un dolore perenne.

Storie di vita

Conversazione delle 19:36

«Ci ho pensato sai?»
«A cosa?»
«Alla domanda che mi hai posto ieri sera al telefono. Quella a cui ho risposto boh.»
«Quella sulle rispettive paure?»
«Yep!»
«E ??»
«E riflettendoci c’è una paura che riguarda te. In realtà è più di una ma con un nucleo comune.»
«Una che mi riguarda? E quale sarebbe?»
«Però guai a te se scoppi a ridere. E non vale nemmeno girarsi a ridere sotto i baffi che non hai ok?»
«A ma quindi è una cosa seria?»
«Delle volte mi chiedo proprio dove ti ho trovato. Si certo, è una cosa seria.»
«Bene allora spiegami sarò accademico.»
«Ho paura che tra qualche anno non sarò più quella che ti fa battere il cuore, con cui condividi la vita ma, semplicemente sarò quella che ti ha spezzato il cuore. E no non scuotere la testa, sai bene che, anche in passato ti ho ferito.»
«Se accadrà ti terrò nel cuore comunque, come quella fighissima stronza che mi ha fatto mangiare formiche e che mi ha donato mille spunti per sorridere e accettarmi.»
«Mmmmm se accadrà? Quindi pensi che succederà?»
«Be no no era per dire, insomma era ipotetico. Ovviamente facendo tutti gli scongiuri del caso. Sapevo che l’avresti detto.»
«Ah peggio! Quindi pur sapendo che te lo avrei fatto notare non hai cambiato? Ti ho trovato proprio in un uovo di Pasqua tarocchissimo.»
«Torno ai miei tessuti perché te sei troppo complicata.»
«Mai detto di non esserlo. Se non sbaglio era una delle cose che ti avevo detto subito di me.»